Stanotte il Consiglio europeo ha prodotto qualcosa che, a Bruxelles, viene ormai scambiato per un successo: soldi. Novanta miliardi per l’Ucraina, raccolti con debito comune. Obiettivo minimo centrato. Tutto il resto – visione, ambizione, geopolitica – rimandato a data da destinarsi. Questo passa il nostro mediocre convento. Sia chiaro: l’operazione non è banale. Berlino, e con lei altri governi frugali, non volevano eurobond. Un anno fa si erano opposti ad una proposta da 40 miliardi, ridotti poi a 4. Oggi …





